Dipartimento di Scienze Umanistiche Sociali e della formazione CampobasSo, universitA' del Molise
Che una lingua sia costituita da una gamma di varietà, sociali (diastratiche), geografiche (diatopiche) e situazionali (diafasiche/diamesiche), è uno dei cardini dello studio dei rapporti fra lingua e società. Sin dai primi sviluppi della sociolinguistica, negli anni Sessanta del Novecento, e in particolar modo in ambito europeo, la nozione di varietà lingua si è imposta come una delle categorie d’analisi fondamentali della disciplina.
Al tempo stesso, già negli anni Ottanta e Novanta ma in particolar modo con la complessificazione delle società ‘globalizzate’ del XXI secolo, la nozione è stata sottoposta a critiche. In questa prospettiva, l’ammontare delle diversità socioculturali e linguistiche riscontrabile in molte situazioni, specialmente urbane, e l’attuale molteplicità delle modalità di comunicazione, alcune delle quali mediate dalle tecnologie digitali, produrrebbero una frammentazione e fluidità di usi linguistici reali difficilmente caratterizzabile nei termini ‘statici’ di una gamma di varietà di lingua.
Il workshop vuole essere un’occasione di dibattito su questi temi e, specie sotto l’angolo visuale della rilevanza teorica ed empirica della nozione di varietà di lingua, intende offrire un’opportunità di confronto su questioni teoriche e metodologiche di interesse generale per l’analisi della variazione sociolinguistica; anche attraverso la discussione di specifici casi di studio.
Giuliana Fiorentino (Università del Molise), Massimo Cerruti (Università di Torino)